Bomba d’acqua a Palermo, il dramma del capoluogo siciliano: perché si è creata, cosa è successo, dispersi e danni ingenti.
In queste ore sono davvero drammatiche le immagini che arrivano da Palermo, dove una bomba d’acqua ha colpito la città, con ingenti danni. Stamattina, nel capoluogo siciliano, splende il sole ma le ferite lasciate dal nubifragio di ieri sono ben evidenti. Diverse strade sono chiuse al traffico e si cercano i due dispersi, ovvero la coppia di giovani che secondo le testimonianze sarebbe stata travolta dalla bomba d’acqua, che ha creato un vero e proprio torrente per le strade del centro cittadino. Risultano ancora chiuse la carreggiata centrale dell’arteria principale cittadina, viale Regione siciliana, direzioni Catania e Trapani, e i sottoponti di Piazzale Einsten, Rotonda Lazio e Rotonda Belgio.
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Il dramma di Palermo: perché si è creata la bomba d’acqua
A furia di pensare solo agli immigrati, il sindaco Orlando dimentica i cittadini di #Palermo: basta un temporale e la città finisce sott’acqua. pic.twitter.com/RqTCsZZhbh
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) July 15, 2020
L’accaduto ha anche provocato polemiche politiche, con la bordata di Matteo Salvini al sindaco Leoluca Orlando. Ma cosa è successo a Palermo? I danni erano evitabili? Il meteorologo di 3bmeteo.com, Edoardo Ferrara, in un suo intervento, parla di accumuli giornalieri assolutamente storici per il mese di luglio, solitamente il più stabile dell’anno”. Lo definisce temporale “autorigenerante”, ovvero sottolinea come la perturbazione abbia scaricato “impressionanti accumuli di pioggia sempre sulle stesse zone”.
Si legge ancora sul sito di informazione meteorologica tra i più seguiti d’Italia: “Ha preso vita grazie al passaggio di una modesta, ma insidiosa, saccatura atlantica sulla Sicilia, responsabile tra l’altro dei forti temporali anche tra messinese e catanese, e ha trovato energia anche grazie alla presenza di aria calda e umida al suolo. Tra l’altro su Palermo sono andati a confluire i venti umidi dal mare con quelli più caldi dall’entroterra, esaltando ulteriormente la fenomenologia”.
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